La Famiglia Farnese: Origine ed albero genealogico |
English translation |
By Stefania Fidanza, Liceo Scientifico A. Meucci,
Ronciglione (Bassano Romano), ITALY, 1997
Contribution to
the
EDUVINET "European
Identity" subject
Notizie certe circa la Famiglia Farnese si hanno soltanto a partire dal XIV
secolo. Per quanto riguarda i secoli precedenti, si possono fare solamente
delle ipotesi, basate spesso su errori di interpretazione dei documenti.
Un documento del 1154 riporta la notizia di un tal Prudenzio Farnese,
figlio di Pietro, che in quell'anno sarebbe stato Console di Orvieto così
come un suo successore, tale Pietro , nel 1174. Molto probabilmente, già
in questi anni di Comuni aristocratici, si associavano, nel governo della città,
ad esponenti di un iniziale patriarcato cittadino, piccoli signori feudali
rurali. In effetti, nel documen- to, i due consoli non vengono citati comeFarnese,
ma come "Domini de Farneto" (oggi Farnese , prov. di Viterbo),
o ancora come "Domini de Ancarano" ( Castrum diruto sul
fiume Marta in provincia di Viterbo ) , che secondo il Litta (1) era uno dei
possedimenti della Famiglia.
Anche sulla provenienza dei Farnese esistono forti dubbi : infatti c'è
chi li dice di origine longobarda o franca ; mentre l'origine tedesca sarebbe
attestata da un falso diploma di Ottone I; altri, con più probabilità,
riferiscono che ,come già avvenuto per tante famiglie, il nome di una
località avuta in proprietà in tempi alto medioevali potrebbe
aver dato loro il nome . Farnese, infatti, doveva essere il centro originario
della famiglia che poi ha esteso la sua autorità su una serie di paesi
limitrofi, grandi e piccoli,(Montalto, Castro, Ischia, Marta, Valentano, Latera,
Capodimonte, Canino e, più tardi, Ronciglione e Caprarola). Come era
consuetudine di quei tempi, anche la famiglia Farnese si inserisce in quel gioco
nel quale i nomi dei luoghi Farnesiani si intrecciano sempre con quello di una
città più importante, nel nostro caso Orvieto, alla quale
seguiranno poi Siena, Firenze, Bologna, Perugia, Viterbo, Lucca.
Comunque,
non ostante la loro attiva partecipazione alla vita politica delle città
suddette, non riuscirono a consolidare mai il loro potere tanto da diventarne
Signori.
Per il secolo XIV possediamo già una documentazione che ci
fa ritenere realmente esistiti importanti esponenti di questa famiglia, sempre
legati alle vicende politiche, di parte guelfa, del Comune di Orvieto. Difatti,
nel 1302, un
Guitto Rainutti Peponis fu Vescovo di Orvieto e suo fratello,Pietro
di Ranuccio di Pepone, venne nominato, temporaneamente, "rector et
defensor Civitatis" nel 1313. Anche alcuni dei suoi discendenti
acquisirono cariche importanti nella stessa città, e vennero inclusi nel
1322 nella "Declaratio" dei nobili .
L'attività
principale dei Farnese fino alla fine di questo secolo ed agli inizi del XV, fu
quella militare ed ebbe connotazioni prettamente espansionistiche, come le
figure di Pietro e di Ranuccio il Vecchio, stanno a testimoniare.
Tali
attività procureranno alla Famiglia vasti possedimenti e liquidità
: agli inizi del '400 avevano accumulato ben 11.000 fiorini depositati a
Firenze.
Alla morte di Ranuccio, i possedimenti di Latera e Farnese
passarono a suo fratello Meo che costituirà un nuovo ramo della
Famiglia, indipendente dal futuro Ducato di Castro. Alla fine del XV sec. i
Farnese erano già riconosciuti come Famiglia nobiliare: nel 1472,
infatti, i Gonzaga si rivolgeranno a loro per il matrimonio della figlia. "La
vera fortuna della Famiglia non fu fatta, però , dalla guerra ma dalla
Chiesa " (2) con l'avvento al soglio pontificio di Paolo III nel 1534,
che li portò ad acquisire ampia rinomanza non solo in ambito italiano ma
anche in quello europeo.
(1) Litta, Famiglie celebri italiane, in Odorici F. 1860-1868
(2) Letizia Arcangeli, Atlante genealogico della Famiglia Farnese, in Catalogo Mostra, 1995.
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