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La Vocazione Europeista dell' Italia





By Stefania Fidanza, Liceo Scientifico "Ruffini" Civita Castellana, ITALY, 1997

Contribution to the EDUVINET "European Identity" subject







CATTANEO : Noi abbiamo per fermo, peró che lItalia debba tenersi soprattutto allunisono con l#Europa e non accarezzare altro nazional sentimento che quello di serbare un nobil posto nellassociazione scientifica dellEuropa e del mondo. I popoli debono farsi continuo specchio tra loro, perché glinteressi della civiltá sono solidali ecomuni; perché la scienza é una, larte é una, la Gloria é una.

1941 ROSSI e SPINELLI elaborano il manifesto di Ventotene:

"Lideolof'gia dell'indipendenza nazionale á stata un potente lievito di progresso; ha fatto superare i meschini campanilismi in un senso di piú vasta solidarietá contro loppressione degli stranieri dominatori......
Essa portava peró con sé i germi dellimperialismo capitalista, che la nostra generazione ha visto ingigantire fino alla formazione degli Stati totalitari e allo scatenarsi delle guerre mondiali.

La Nazione non é piú considerata come lo storico prodotto della convivenza tra gli uomini.... é divenuta invece una entitá divina, un organismo che deve pensare solo alla propria esistenza e al proprio sviluppo senza curarsi del danno che gli altri possano risentirne..... Questa volontá di dominio non potrebbe acquietarsi che nella egemonia dello Stato piú forte su tutti gli altri asserviti."

"Lo Stato, tutelatore delle libertá dei cittadini si é trasformato in padrone di sudditi tenuti a servizio con tutte le facoltá per renderne massima lefficienza bellica." "I periodi di pace sono considerati come soste per la preparazione di inevitabili guerre.

"Gli stati totalitari sono quelli che hanno realizzato nel modo piú coerente lunificazionedi tutte le forze, attuando il massimo di accentramento e di autarchia e si sono perció dimostrati gli organismi piú adatti allodierno ambiente internazionale"

"Il problema che in primo luogo va risolto... é la definitiva abolizione dellEuropa in Stati nazionali sovrani."

"É ormai dimostrata linutilitá,anzi la dannositá di organismi sul tipo della Societá delle Nazioni che pretendeva di garantire il diritto internazionale senza una una forza militare capace di imporre le sue decisioni, e rispettando la sovranitá assoluta degli Stati partecipanti.."

"Con la propaganda e con lazione , cercando di stabilire in tutti i modi rapporti elegami fra i singoli movimenti che nei vari paesi si vanno certamente organizzando,occorrre sin dora gettare le fondamenta di un movemento che sappia mobilitare tutte le forze per far nascere il nuovo organismo... per costituire un saldo Stato federale, il quale disponga di una forza armata Europea...., spezzi decisamente le autarchie economiche, spina dorsale dei regimi totalitari; abbia organi e mezzi sufficienti per far eseguire ai singoli Stati federali le sue deliberazioni dirette a mantenere un ordine comune, pur lasciando agli Stati stessi lautonomia che consenta una plastica articolazione....."

1944: Documento della Resistenza francese (n.4)

1947: Einaudi allAssemblea Costituente:
Le guerremondiali hanno rappresentato due tentativi per risolvere in modo violento il problema dellunificazione europea al fine di risolvere la contraddizione tra il carattere tendenzialmente sovranazionale del processo produttivo e le dimensioni dellorganizzazione dello Stato Nazionale.

"La societá delle Nazioni era una lega di Stati indipendenti, ognuno dei quali serbava un esercito proprio, un regime doganale autonomo, e una rappresentanza sovrana sia presso gli altri Stati sia presso la Lega medesima."

Le federazioni di Stati sovrani sono impotenti ad impedire, anzi, per lo piú sono fomentatrici di guerra tra gli stessi Stati sovrani. ...

La prima guerra mondiale fu dunque comnbattuta invano perché non risolse il problema europeo.














BIBLIOGRAFIA



Opere Generali


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SALVATORI M. L. L'etá contemporanea. Vol. 3. Loescher, 1990.

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CLEMENTE G. Gli Italiani e l'Europa. in Storia e Dossier, n.70, febbr.1993, pp. 3-4

DI NOLFO E. Dai trattati di Roma ad oggi: Il nodo del potere centrale. in Storia e Dossier, n.48, febb.1991, pp.12-17

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NERI GUALDESI M. Lo sfortunato progetto dei federalisti. Cittadini d'Europa. in Storia e Dossier, n.48, febbr. 1991 pp.18-22

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ROMERO F. : Europei si diventa. in Storia e Dossier, n.71, Marzo 1993, pp.7-11

SAPIENZA R. : L'Europa in vista del 1993. Verso la meta ed oltre. in Storia e Dossier n.48, febbr. 1991, pp.23 -27

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Fonti documentarie

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La Conferenza di Messina e il rilancio dell'integrazione econimica. da „ Rivista di studi politici internazionali". Firenze, XXIII, pp. 498-500

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EINAUDI L. Lo scrittoio del Presidente. Torino, Einaudi, 1956

SPINELLI A. [1960] Relazione al Movimento Federalista Europeo a Torino (1952-12-06) da „ L'Europa non cade dal cielo". Bologna, Il Mulino, 1960

SPINELLI A. [1977] Europeismo. in Enciclopedia del '900, II, Roma, 1977. Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani. pp. 857-860.

SPINELLI A.- ROSSI E.. Problemi per la federazione Europea. Roma, Edizioni del Movimento Italiano per la Federazione europea. 1944, pp. 9-11; 21-23















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