Proposta di un plano di lavoro
strutturato in unita' didattiche e finalizato al progetto EDUVINET a cura dei docenti dell' I.T.I.S. di Bassano Romano |
English translation |
Contribution to the EDUVINET "Living Conditions of EU Citizen" subject
Obiettivo:
Creare un pacchetto software a carattere turistico-culturale relativamente alla Provincia di Viterbo.
Argomenti da sviluppare nelle unita' didattiche:
A) Presentezione delle risorse archeologiche:
B) Presentazione delle ricchezze ambientali:
C) Calendari relativi alle varie fiere, manifestazioni, ecc., il tutto corredato da informazioni culturali sulle tradizioni popolari con indicazion sulla recettivita' alberghiera.
D) Carte tematiche:
Descrizione dello stemma di Viterbo:
Veduta di Viterbo (Foto)
Resti di mura etrusche sul colle del Duomo attestano l'antica esistenza di un pagus che fu conquistato dai Romani verso la fine del 310 a.C.
Viterbo: Teatro romano di Ferento (Foto)
Ruderi di sontuosi edifici costruiti nei pressi delle Terme dove si estendeva il. tracciato della Cassia, attestano l'importanza che il luogo raggiunse in epoca Augustea. Nel secolo VIII il re Desiderio, in lotta con il Papa, invase numerosi villaggi nell'agro Viterbese e fortificò l'antica dimora etrusca, dando inizio ad un lungo periodo di dominazione longobarda di cui rimangono preziose testimonianze ancora ben conservate.
Viterbo: necropoli etrusca di Castel D'asso (Foto)
Tra l'XI e il XII secolo, dopo la riunione di un unica cinta muraria dei piccoli borghi sparsi nella zona, Viterbo si eresse a libero comune e crebbe in potenza. Dopo essersi liberata dal giogo dell'Imperatore Federico II la città raggiunse un enorme splendore nella seconda metà del XIII secolo, quando divenne residenza abituale dei Pontefici. Nel 1266 il Papa francese Clemente IV trovò l'ultimo rifugio nel palazzo vescovile e alla sua morte iniziò il più lungo periodo di sede vacante della storia della chiesa, nel corso del quale la città fu teatro di numerosi awenimenti che la imposero all'attenzione del mondo. I cardinali vennero chiusi in cumclave e soltanto dopo trentatré mesi (temendo anche il ripetersi dei disordini da parte dei viterbesi che, irritati per lunga attesa avevano persino scoperchiato il tetto del Palazzo) elessero il nuevo Papa.
Viterbo: Palazzo dei Papi (Foto)
Il Pontefice prescelto fu tale Tebaldo Visconti, delegato in Terrasanta, che
giunse a Viterbo il lO febbraio 1272 e fu incoronato a Roma con il nome di
Gregoro X.
Nel secondo concilio di Lione, due anni dopo, venne emanata la bolla "Ubi
periculum" con cui si regolamentò lo svolgimento del conclave,
fissando un serie di norme alcune delle quali ancora in vigore.
In seguito la città passo, senza fare più storia, da una
signoria all'altra tra lotte sanguinose finché non venne annessa allo
Stato Pontificio. Nell 1870 fu unita all'Italia e nel 1927 riconosciuta
capoluogo di provincia. Viterbo conserva ancora oggi il suo aspetto tipicamente
medievale ed offre al turista un interessante complesso di insigni monumenti a
testimonianza del suo glorioso passato di cui gli abitanti vanno giustamente
fieri.
Marina di Montalto: a cavallo sulla spiaggia (Foto)
Tarquinia: garadi surf (Foto)
Viterbo e la Tuscia si estendono nell'Alto Lazio, a nord di Roma, in una
zona pianeggiante e collinare (dal livello del mare fino a 1.000 metri di
altitudine) compresa tra il mar Tirreno, la Toscana e l'Umbria. Il litorale
marino presenta i centri balneari di S. Agostino, Tarquinia Lido, Marina Velca,
Riva dei Tarquini, Montalto di Castro e Pescia Romana.
Nella parte centrale
della Tuscia si elevano due gruppi collinari: i Volsini e i Cimini che accolgono
i laghi di Bolsena e di Vico.
Nel lago di Bolsena, il più grande d'Italia fra quelli di origine
vulcanica, sorgono due isole, la Bisentina e la Martana.
Il lago di Vico, ad una altitudine di 500 m., è circondato da secolari boschi ed è inserito in una riserva naturale di notevole valore ambientale.
Isola Bisentina: vecchio convento (Foto)
In canoa sul lago di Vico (Foto)
Il massiccio dei Volsini non supera i 639 m. di altezza (Monte S. Magno)
mentre quello dei Cimini raggiunge con il Monte Cimino l'altezza di m. 1053.
Abbondano i materiali da costruzione, specie i tufi leggieri e resistenti e
l'ottima pietra conosciuta con il nome di peperino di cui sono composti la
maggior parte dei monumenti, chiese e quasi tutti gli edifici più
importanti della regione.
Nella provincia sono state trovate ed utilizzate eccellenti ocre per la
fabbricazione delle terre coloranti e farine fossili (Grotte S. Stefano).
Bagni invernali alla piscina termale di acqua sulfurea di Viterbo (Foto)
Le masse vulcaniche fessurate e porose assumono, rispetto all'idrografia del
terreno, una funzione simile a quella dei calcari. Nelle immediate vicinanze di
Viterbo si estende una vasta area termale, con sorgenti di acqua sulfurea.
Le acque, già note ai Romani che costruirono sul posto grandiosi
edifici di cui oggi rimangono modesti ruderi, hanno notevoli proprietà e
contengono, tra l'altro, idrogeno solforato, solfiti, solfati, zolfo colloidale.
La sorgente più famosa è quella del Bullicame, con circa 8 metri
di diametro che sgorga alle sommità di una collinetta arida e biancastra
per i residui solforosi che si sono sedimentati durante gli anni. Si tratta di
un laghetto formato da un profondo cratere naturale, la cui superficie è
continuamente mossa dai gas presenti in quantità rilevante.
La
regione è aperta ai venti occidentali apportatori di una notevole umidità,
specie di inverno, ma questa si condensa principalmente nelle terre più
alte in cui supera il metro di precipitazioni annue, in genere, tuttavia, si
resta al di sotto del metro. Le nevi, anche nei luoghi elevati, sono scarse: per
tutta la regione viterbese si ha una media da due o tre giorni di neve all'anno.
Le condizioni climatiche nell'insieme sono buone: alternate le pioggie a
periodi di siccità è regolare il decorso delle stagioni, così
la vegetazione è ricca, la campagna coltivata e fertile.
Ricchissimi boschi di castagno coprono tutti i monti Cimini e i monti
Volsini, e nelle macchie, che si estendono fra i due massicci, abbonda la
quercia.
Estesa dappertutto è la coltivalione dell'olivo, della vite, (vini
famosi sono l'ESTESTEST di Montefiascone, Aleatico di Gradoli,
Cannaiola di Marta, ecc.) dei frutteti, del grano.
Nelle terre irrigue si coltivano il tabacco, gli ortaggi, mentre dove
l'acqua è scarsa, vaste zone, adibite a pascolo, costituiscono eccellenti
riserve per l'alimentazione del numeroso bestiame ovino e bovino di cui è
ricca la provincia di Viterbo e di cui si pratica abbondantemente l'allevamento,
particolarmente nelle zona compresa tra il confine Nord della provincia con la
Toscana e le campagne intorno a Montalto di Castro.
I boschi dei monti Cimini (Foto)
Questi luoghi, fino a qualche anno fa, furono la patria dei famosi
butteri Maremmani, che erano addetti alla custodia delle grandi mandrie.
Questa figura, tipica della nostra provincia pero, è andata man mano
scomparendo senza lasciare che vaghi ricordi.
Notevole è anche l'allevamento dei suini e gallinacei in tutte le
piccole e grandi fattorie.
Allo stato selvaggio ci sono cinghiali e nelle macchie di Castro, Farnese e
Canino, abbonda la volpe e la lepre. Durante la stagione venatoria le beccacce,
le quaglie, le anitre, le allodole e numerose altre qualità di volatili
offrono agli appassionati un vasto campo di attività tra i più
notevoli della penisola.
Buttero maremmano (Foto)
La Tuscia prop one infinite attrattive artistiche e mo nument ali, dalla
civiltà preromana al periodo augusteo, dal medioevo al rinascimento, al
barocco.
Il reperti archeologici del popolo etrusco hanno arricchito musei e
collezioni private di tutto il mondo
Le pitture delle tombe di Tarquinia (IVVI secolo a.C.) e i preziosi
vasi nei musei di Tarquinia e di Vulci, a testimonianza degli intensi commerci
con la Grecia, hanno un valore inestimabile e documentano il grado di civiltà
raggiunto dagli etruschi prima dell'awento di Roma.
Tarquinia: necropoli etrusca, tomba Giglioli (Foto)
Dal periodo romano restano imponenti vestigia soprattutto nella città di Ferento presso Viterbo. Ferento: teatro romano (Foto)
L'ambiente e l'atmosfera medievale sono riproposti da arcigni castelli (Soriano nel Cimino, Civita Castellana, Vasanello, Bolsena, Vulci ecc), numerose chiese romaniche (Tuscania), caratteristici borghi (Vitorchiano, Civita di Bagnoregio) Tuscania: chiesa romanica (Foto)
e sopratutto del centro storico di Viterbo con lo incantevole palazzo dei Papi e lo scenografico quartiere di S. Pellegrino. Viterbo: quartiere medievale di S. Pellegrino (Foto)
Il periodo rinascimentale risplende nella Villa Lante di Bagnaia, con elefanti, fontane e giardino all'italiana, (luogo di particolare interesse per il principe Carlo di Inghilterra),
Bagnaia: Villa Lante (Foto)
nell'imponente Palazzo Farnese di Caprarola (dove è stata istituita una scuola artigianale inglese), nel fantastico Parco dei Mostri di Bomarzo, ricco di sorprese e di grottesche sculture.
Caprarola: Palazzo Farnese (Foto)
Bomarzo: il Parco dei Mostri (Foto)
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